Wincklemann, Firenze e gli Etruschi - Il padre dell'Archeologia in Toscana

Museo Archeologico Nazionale, Salone del Nicchio
Piazza Santissima Annunziata, 9b - Firenze

26 maggio 2016 - 30 gennaio 2017

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana 

La mostra che s’inaugura al Museo Archeologico di Firenze il 26 maggio apre le celebrazioni previste in varie città d’Europa per il trecentesimo anno della nascita di Johann Joachim Winckelmann (2017) e il duecentocinquantesimo della morte (2018), avvenuta tragicamente a Trieste l’8 giugno 1768,in seguito alle ferite subite in un tentativo di rapina.
La mostra è l’occasione per ripensare il ruolo di Winckelmann come fondatore della moderna archeologia e iniziatore di una nuova concezione estetica. Per lo studioso tedesco fu decisivo, negli anni della maturità, il soggiorno a Roma (1755-1768) che gli consentì, attraverso la visione diretta di tanti capolavori conservati in musei e raccolte private, di ampliare le conoscenze del mondo antico e ricercare i canoni della bellezza classica. Ma importante per lui fu anche l’esperienza fiorentina (settembre 1758 -a prile 1759), quando lavorò al catalogo delle gemme intagliate del barone von Stosch (catalogo che fu poi pubblicato a Firenze nel 1760) e poté visitare alcune delle collezioni d’arte della città, approfondendo lo studio della civiltà etrusca.
Le tre sezioni della Mostra mettono a fuoco proprio questo significativo momento dell’attività di Winckelmann, ovvero la Firenze con cui venne in contatto e le opere antiche che vi prese in esame, il suo contributo alla conoscenza dell’arte etrusca e infine i riflessi che i suoi studi ebbero nella diffusione del mito degli Etruschi nella cultura europea fra Sette e Ottocento.
Nel Salone del Nicchio del Museo Archeologico e in 14 vetrine saranno esposte più di 100 opere: vasi greci ed etruschi, manoscritti e libri rari, statue in marmo e in bronzo, stampe e dipinti, urne e sculture etrusche, gemme e medaglie. Altri capolavori della statuaria etrusca collegati alla Mostra (la Chimera e la Minerva di Arezzo, l’Idolino di Pesaro) saranno visibili nelle sale dello stesso Museo. Fra le rarità si segnalano: i calchi della raccolta completa delle “Gemme Stosch” (dal Museo di Stendal); la cosiddetta “Ballerina”, una statua romana della collezione Riccardi finora mai uscita dalla sua sede; il taccuino manoscritto di Winckelmann conservato a Firenze; un servito della reale manifattura borbonica ispirato a motivi etruschi; la prima e finora unica edizione dell’opera omnia di Winckelmann stampata a Prato nel 1830-1834.

Orario: Lunedì 8.30-14.00 da martedì a venerdì 8.30-19.00
Sabato e domenica 8.30-14.00 Ultimo ingresso: 45 minuti prima della chiusura
Giorni di chiusura: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre

Polo Museale della Toscana: Firenze, MAF - Museo Archeologico Nazionale. Winckelmann, Firenze e gli Etruschi. Il padre dell’archeologia in Toscana