Presentato il restauro del Chiostro del Capitolo realizzato grazie al contributo del progetto del FAI I Luoghi del Cuore

Museo nazionale della Certosa di Calci (PI)
Sabato 20 gennaio 2018 è stato presentato alla stampa e al pubblico l'intervento di restauro del Chiostro del Capitolo della Certosa di Calci realizzato grazie al contributo del progetto del FAI I Luoghi del Cuore.

Sono intervenuti:

Massimiliano Ghimenti
Sindaco di Calci

Stefano Casciu
Direttore del Polo Museale della Toscana 

Federica Armiraglio
FAI – Fondo Ambiente Italiano, responsabile del progetto “I Luoghi del Cuore”

Fulvio Turio
Intesa Sanpaolo, Direttore Area Retail Livorno Pisa

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Antonia d’Aniello
Direttore del Museo della Certosa di Calci
“La perduta cappella della Compassione o dell’Annunziata”

 Stefano Aiello
Progettista e direttore dei lavori
“Il progetto di restauro”

Laura Lucioli
Restauratrice
“Il ritrovamento degli affreschi e il loro restauro”

Valentina Musetti e Laura Panzani
Architetti
“Il sistema informatico per la documentazione e la progettazione dei cantieri di restauro” 

Al termine della presentazione Antonia d’Aniello e Stefano Aiello hanno illustrato nel dettaglio la storia del chiostro e il suo restauro con una visita guidata.
 

I lavori di restauro hanno interessato le superfici decorate e gli elementi lapidei del Chiostro del Capitolo della Certosa di Calci, bene classificato al secondo posto nella settima edizione de “I Luoghi del Cuore”. Grazie all’impegno della Delegazione FAI di Pisa, che ha spinto l’idea di candidare la Certosa al censimento e ha sollecitato la nascita del Comitato per salvare la Certosa - costituitosi per l’occasione e diventato poi associazione permanente di volontariato dedicata al monumento, come Amici della Certosa - 92.259 persone nel 2014 hanno infatti dimostrato il legame e l’attenzione nei confronti della Certosa di Calci votandola al censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

Grazie a questo importante risultato la Certosa ha potuto beneficiare di un contributo di 50.000 euro che, in accordo con il Polo museale della Toscana, è stato destinato al recupero del quattrocentesco Chiostro del Capitolo. La straordinaria mobilitazione attivata grazie al censimento, come sempre più spesso accade con “I Luoghi del Cuore”, ha innescato un processo virtuoso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, favorendo il successivo stanziamento da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di due finanziamenti per il recupero delle coperture del complesso su progetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno, a cui seguirà un secondo lotto di lavori per un importo di 2.100.000 euro.

Il contributo “I Luoghi del Cuore” ha permesso il recupero globale del Chiostro del Capitolo, che costituisce un luogo fondamentale di ogni visita in Certosa, perché punto di collegamento fra il chiostro grande e il refettorio. Fondata nel 1366 con il contributo decisivo di molti benefattori, la Certosa ha avuto nei secoli un ruolo determinante nell’economia del territorio, nel quale governava ampi terreni coltivabili offrendo lavoro ad artigiani, contadini, allevatori e a schiere di muratori, falegnami, fabbri, stuccatori, pittori e architetti.

Il Chiostro del Capitolo è il più antico dei tre chiostri della Certosa: fu costruito intorno al 1471 da Lorenzo di Salvatore di Settignano, a cui si devono anche le due finestre a croce che si aprono nella parete della Cappella del Colloquio; nel 1608 fu dotato, al centro dello spazio claustrale, del pozzo di forma ottagonale con un architrave retto da due colonne e sormontato da una croce, opera del carrarino Orazio Bergamini.

L’intervento più affascinante ha riguardato il ritrovamento, sotto alcuni strati di coloriture, di quanto resta degli affreschi che decoravano la perduta Cappella della Annunziata, realizzata agli inizi del Settecento nel braccio sud del chiostro e decorata, a opera del pittore fiorentino Pietro Giarrè intorno al 1775, con figure di Profeti dipinte a chiaroscuro, di angeli nelle volte e finte cornici sulle pareti dai tenui colori rosati. Nel 1914, con l’intento di riportare il chiostro al suo assetto originario, furono demolite le tamponature – ovvero le murature costruite a chiusura dello spazio esistente - tra le colonne dove erano presenti due profeti del Giarrè, riaperte le arcate e ‘nascoste’, sotto vari strati di colore, le decorazioni rimaste nelle volte e sulla parete verso il refettorio.

Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci  
via Roma, 79  56011 Calci (Pi)
Tel. 050 938430