Presentazione del restauro dell’archivio della Ruota Criminale (1680-1699)

Martedì 12 giugno, alle ore 15, l'Archivio di Stato di Firenze presenta l’iniziativa Un archivio restituito alla ricerca. Il restauro e l’inventariazione dell’archivio della Ruota Criminale (1680-1699). Sarà l’occasione per mettere in luce gli interventi di restauro e recupero di unità archivistiche danneggiate dall’alluvione del 1966, effettuati grazie a uno speciale finanziamento del Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, ricevuto tramite una Convenzione con ALES s.p.a. Tra i fondi oggetto di tale intervento, l’archivio della Ruota criminale è stato scelto per vari motivi: la gravità dei danni, la non eccessiva quantità di materiale, la quasi contemporanea nuova inventariazione che, insieme al restauro, consentirà di restituire alla ricerca storica questa documentazione. 

Il fondo della Ruota criminale contiene il materiale documentario prodotto dall’omonimo tribunale, istituito dal Granduca Cosimo III nel Maggio 1680 a seguito di una proposta formulata dalla Deputazione per la riforma dei magistrati da lui istituita nel 1675. Si trattò di una riforma di grande rilevanza nel campo dell’amministrazione della giustizia penale nel Granducato, in quanto alla Ruota criminale venne assegnata la giurisdizione generale sui reati penali più gravi, sottraendola all’ antico magistrato cittadino degli Otto di Guardia e balìa, ma ancor più perché la Ruota era costituita da giudici professionisti, scelti dal granduca  per ai loro requisiti di preparazione ed esperienza giuridica, e non più in base al tradizionale criterio del possesso della cittadinanza fiorentina.
Si trattò insomma, per la Toscana, nell’ambito della giustizia penale, del primo tribunale “moderno”, nel quale le sentenze erano direttamente emanate da un collegio di giudici professionali, senza più la titolarità formale del magistrato cittadino nominato a tempo per estrazione.
Nella realtà, la Ruota Criminale ebbe vita contrastata: istituita in via sperimentale, non raggiunse mai un’effettiva stabilizzazione e rimase sempre sottoposta ad attacchi e conflitti di competenze da parte degli altri numerosi magistrati con giurisdizione penale –in primo luogo gli Otto di Guardia e Balìa - che avevano visto compromesse con la sua istituzione le loro plurisecolari prerogative e attribuzioni. Nel 1699, dopo appena un ventennio di attività, la Ruota venne abolita, ripristinando la precedente situazione. Nel suo breve arco di vita il tribunale aveva prodotto un piccolo ma compatto archivio, che è di grande interesse in quanto documenta le innovative procedure di giudizio adottate in seno alla Ruota, per impulso soprattutto del grande giurista Marc’Antonio Savelli, che fino alla morte (1697) ne fu auditore, ma soprattutto principale sostenitore.

Programma
Introduce Carla Zarrillli, Direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze
Intervengono: Marcello Verga, Francesco Martelli, Piero Marchi, Adriano Pandimiglio
Ingresso libero. Accesso facilitato per persone con diversa abilità: il 100 % di sale/spazi/servizi al pubblico sono accessibili con l’aiuto del personale interno.

Firenze - Auditorium dell’Archivio di Stato
Viale Giovine Italia n. 6
Tel. 055 263201